In Cantina Quistello 1928, da sempre crediamo nel valore dello sviluppo sostenibile: innoviamo e investiamo in tecnologie e progetti che testimoniano questo nostro impegno, la determinazione aziendale ad affrontare le innumerevoli sfide che oggi il mercato propone.
Un’azienda che si vuole porre come modello di crescita economica e al contempo sostenibile nei confronti dell’ambiente, delle persone e della comunità in cui opera.
Il 2023 si è confermato come l’anno in cui la coscienza collettiva è diventata consapevole dell’importanza della sostenibilità ambientale. Temi come la lotta al cambiamento climatico e alle sue conseguenze, l’economia circolare, l’approvvigionamento di energie da fonti rinnovabili, sono stati finalmente posti all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni Internazionali.
Per quanto riguarda le aziende vitivinicole come la nostra, soprattutto il concetto di tutela dell’ambiente è entrato in modo preponderante a far parte del quotidiano. Non poteva essere altrimenti, visto che lavoriamo a stretto contatto con la natura ogni giorno e godiamo di uno dei frutti più preziosi di questo nostro territorio: l’uva.
In quest’ottica ci siamo impegnati su più fronti: contratto di fornitura energia elettrica 100% green da fonti rinnovabili, recupero e riutilizzo delle bottiglie, del cartone e delle cassette porta bottiglie, e la riduzione dell’utilizzo di detergenti.
Molta attenzione viene posta verso le persone che ne fanno parte. Vengono rispettate tutte le normative relative alla sicurezza sul lavoro e da sempre si investe nella formazione dei nostri dipendenti.
La nostra responsabilità sociale non si limita alla produzione. Sosteniamo attivamente le comunità locali attraverso progetti sociali, iniziative culturali e programmi di sviluppo economico, creando valore aggiunto e promuovendo la prosperità condivisa
Con il nostro impegno per la sostenibilità, vogliamo essere un modello di eccellenza nel settore vinicolo e ispirare altri a seguire il nostro esempio. La nostra cantina è più di un luogo di produzione di vino: è un custode del territorio, un promotore del benessere sociale e un pioniere della sostenibilità.
Lo sguardo ai bisogni del presente e al futuro
Forte è l’impegno della Cantina di Quistello nell’azione di rinnovamento sia nella produzione che nel rapporto commerciale con i consumatori. La parola d’ordine è “salubrità” nella conduzione dei vigneti mediante l’uso di tecniche improntate al rispetto dell’ambiente, dei produttori e del consumatore ovvero ottenere uve con il più basso tenore di residui chimici da trasformare in un vino sempre più salubre.
Altro valore che la cooperativa persegue è quello etico a 360 gradi coinvolgendo gli attori della filiera in modo diretto e indiretto; oggi si parla di Cantina Sostenibile e di Prodotto Sostenibile. Un percorso tracciato in questi anni quale espressione di un modo di essere. Dunque una realtà cooperativa che considera la tradizione una innovazione, proprio quell’innovazione che la conduce verso il futuro sia prossimo che di lungo periodo.
Questa filosofia si concretizza nel suo Lambrusco che intende portare in dote alle generazioni che verranno. Novità che in chiave più moderna ha segnato il divenire del Lambrusco Mantovano e di Quistello è il recupero dell’autoctono vitigno Lambrusco Grappello Ruberti, oggi riconosciuto come il vitigno proveniente da quell’uva selvatica che dà origine a tutta la famiglia dei Lambruschi.
La Cantina di Quistello lo ha saputo interpretare al meglio rendendolo il biglietto da visita non solo per l’area quistellese ove fonda le sue radici e in cui manifesta la sua migliore performance, ma anche per tutto l’Oltrepò mantovano.
Il logo della aziendale
Giuseppe Gorni, artista locale di natura eclettica, ha realizzato il logo della cantina raffigurante una donna intenta a raccogliere l’uva con la tipica veste utilizzata in quel periodo storico (1920 circa; epoca in cui gli uomini erano in maggior parte arruolati dalla guerra lasciando alle donne la conduzione dei terreni) per vendemmiare.
Allo stesso tempo la figura incappucciata richiama ai monaci benedettini che hanno contribuito allo sviluppo della vite del Lambrusco.
Info: www.cantinasocialequistello.it
Redazione Centrale TdG – Fonte Ufiico Stampa