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Azienda Agricola Boccella, vigna spettacolare per vini di carattere

9 Novembre 2020 by Carmen Guerriero

Intervista a Raffaele Boccella, vigna Contrada Sant’Eustachio durante la vendemmia 2020

Raffaele Boccella, dall’alto della sua vigna

Il Taurasi, pregiato vino rosso ottenuto dalle uve dell’antico vitigno Aglianico, DOC nel 1970 e DOCG dal 1993, certo non ha bisogno di presentazioni, essendo tra i migliori rossi prodotti nel sud Italia, come già attestava lo storico Tito Livio, nel suo Ab Urbe Condita, riferendosi alle coltivazioni di vite Greca o Ellenica, ne descriveva il territorio, gli antichi Campi Taurasini, ricco di “vigne optime”, e, dunque, fornitore di ottimo vino per l’Impero romano.

Oggi, la progressiva valorizzazione dei territori, le moderne tecnologie e l’acquisizione di maggiori know how, specie delle nuove generazioni, hanno contribuito alla crescita della viticoltura irpina e la nascita di tante piccole imprese, solitamente a conduzione familiare, che, a parità di vitigno, propongono sorprendenti interpretazioni territoriali, sensibilmente diverse tra loro.

Come quella dell’Azienda Agricola Boccella, piccola azienda familiare a Castelfranci, in c.da Eustachio, in provincia di Avellino, nel cuore dell’areale della docg Taurasi, dove, a circa 600 metri di altitudine, su conglomerati di arenarie poco cementate e frammentazioni calcarenitiche, si dipana uno dei vigneti più belli dell’Irpinia, spettacolare come una quinta teatrale di palcoscenico!

L’azienda, intensificata dal 2006, dal 2017 a conduzione biologica certificata, è condotta da due fratelli, Raffaele e Giovanni insieme alle rispettive mogli (due sorelle, Angela e Lucia), che, con impegno e passione, continuano lo strenue lavoro del fondatore Giuseppe Boccella, sostenendo la filosofia di vini tipici, territoriali, schietti e pregni di personalità.

Raffaele Boccella e la moglie

“Già negli anni ’60 mio padre aveva comprato questi vigneti, molto vecchi, impiantati tutti col tipico sistema di allevamento a raggiera avellinese” – racconta Raffaele Boccella. “Poi, a causa di diverse “fallanze”, nel tempo si è provveduto ad impiantare vigne nuove come questa, in Contrada Eustachio, a cui ho dedicato l’etichetta del Taurasi”. 50 anni di lavoro familiare ininterrotto “su 4 ettari e 20 di terreno coltivato prevalentemente ad Aglianico 100%” – prosegue Boccella “che lavoriamo insieme io e mio fratello Giovanni, ad un’altezza di circa 600 mt, a ridosso della storica stazione del vino, Avellino-Rocchetta, attiva, però, solo in determinati periodi dell’anno”, che produce vini dal carattere fortemente identitario.

Raffaele Boccella, in vigna con Rasott, Irpinia Campi Taurasini

Vini di montagna, quella irpina, irrigata dalle falde del fiume Calore che scorre vicinissimo, a fondo valle, ricchi della resinosa balsamicita’ dei fitti boschi circostanti e di freschezza, con le forti escursioni termiche, anche di oltre 12 gradi, che donano una spiccata acidità, segno distintivo di questi vini di montagna insieme alla schiettezza che li rende facilmente riconoscibili.

grappoli aglianico

“L’esposizione della vigna è strategica, anche se per lavorare bene dobbiamo alzarci alle 4,30 del mattino e possiamo stare nei filari fino alle 11,30 massimo, poi il pomeriggio diventa un forno. La nostra azienda è certificata biologica dal 2007, ma non abbiamo grossi problemi a portare avanti il lavoro biologico, perché questa zona è asciutta e ventilata. Non è come la fascia lungo il fiume, dove si fa la nebbia e la rugiada, da noi non fa mai”.

La produzione dell’azienda oscilla attualmente tra le 12/13.000 bottiglie di Irpinia Campi Taurasini e 3000 bottiglie di Taurasi e circa 2000 di Fiano, “ma, – precisa Raffaele Boccella- “potenzialmente, possiamo arrivare anche a 30.000 bottiglie perché comunque continuiamo a vendere le uve. La riserva di Taurasi dipende dalle annate, sono tre anni che non la facciamo. L’Irpinia Campi Taurasini, Rasott, ha un nome di fantasia in etichetta, mentre il Fiano, Case fatte, perché quando mio padre acquistò il terreno c’era solo una vecchia casa ed un’altra di fronte”.

Casefatte- Fiano, Sant’Eustachio-Taurasi e Rasott- Irpinia Campi Taurasini

“Non faccio tanto fiano, solo pochi filari, all’inizio impiantati per il fabbisogno familiare e, poi, visto il gradimento, incrementati con un altro ettaro a Torella dei Lombardi, dove avevamo già un terreno di famiglia ed altri 2 ettari in località Candriano, per un totale di circa 2000 bottiglie l’anno” –  precisa Raffaele Boccella. “La scorsa vendemmia ne abbiamo fatto 1300, quest’anno non so, ma di certo non vado a comprare l’uva nella docg, non mi interessa che il mio fiano sia solo doc, quanto, piuttosto, che possa produrlo nei miei vigneti. Il fiano fa solo acciaio, con 24/48 ore sulle bucce di macerazione e, poi, fermentazione in acciaio”.

E’ fuori da ogni schema Raffaele Boccella, determinato e schietto, non segue le mode, ma solo il suo istinto, restando caparbiamente concentrato sul suo lavoro in vigna ed in cantina, secondo una metodologia di semplicità ermeneutica, così come tramandata dall’esperienza familiare, dall’amore per le tradizioni ed il rispetto per la sua terra. Caratteristiche che si ritrovano nel calice, tipico, identitario ed assolutamente riconoscibile, in cui comune denominatore è la sorprendente acidità a mitigare l’importante gradazione alcolica dei rossi, tra 14 e 14,50.

“L’Irpinia Campi Taurasini fa macerazione per 20/25 giorni, dipende dalle annate, e il taurasi, prendiamo le uve selezionate dalla vigna più vecchia, sempre con macerazione per 20/25 giorni, dipende dalle annate, poi decantato e messo in botti di rovere francese, da ultimo, per la vendemmia 2017, abbiamo iniziato un esperimento con una botte grande, la “carbellotta”, mix di doghe diverse nuove di rovere, sia sloveno che francese, per un minimo 15 mesi, per non dare troppo legno. Poi, va in bottiglia e dopo tre anni minimo – come da disciplinare- esce sul mercato, ma può essere molto più tempo”.

Raffaele Boccella in bottaia

L’annata degustata, la 2009, è avvolgente e pregna di frutta rossa ancora fresca, vibrante di acidità, con intriganti rimandi a petali carnosi di viole e note erbose di mirto che, nel sorso, secco, armonico ed equilibrato, evolvono in borotalco di dolcezza appena speziata di cannella e chiodi di garofano, con tannini che un maggior tempo riuscirà sempre più a levigare.

Raffaele Boccella e Carmen Guerriero

Bottiglie di nicchia, da stappare senza fretta.

Azienda Agricola Boccella di Lucia Gregorio
Via S. Eustachio 83040 Castelfranci/ Av
tel e fax +39 0827 72574
www.boccellavini.it   info@boccellavini.it

Testo e foto Carmen Guerriero

Filed Under: Evidenza, Tuttodrink Tagged With: cantine

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