Un ex aequo all’insegna del gusto, della prelibatezza e dell’originalità quello decretato dalla giuria della sesta edizione del concorso gastronomico premio “Tartufo di Gubbio”. Dopo tre sessioni di gara ai fornelli, sul podio, con identico punteggio, sono saliti i cuochi Alessandro Trovato del ristorante “Monnalisa” del Grand Hotel Da Vinci di Cesenatico e Giovanni Luca Di Pirro del ristorante “La Torre” dell’Hotel Castello del Nero di Tavarnelle Val di Pesa (Fi).
Lo chef romagnolo è arrivato alla vittoria con ‘Riccioli di sogliole dell’Adriatico su vellutata di zucca violina, cime di rapa e tartufo bianco’ (antipasto); ‘Passatelli al tartufo bianco con foglioline di spinaci e spuma di pecorino di fossa’ (primo); ‘Ventaglio di spigola d’amo al tartufo bianco su chips di patate rosse e insalatina di carciofi alla menta’ (secondo), mentre il cuoco toscano ha proposto come antipasto ‘Cappesante tostate in padella farcite di tartufo bianco, topinambur e purea di patate viola’, quindi ‘Tortelli di piccione su clorofilla di cavolo nero, polvere d’olio e tartufo bianco’ e ‘Faraona del Valdarno al forno ripiena della sua carne e cicoria royale di porcini e tartufo bianco’.
Un primo posto a pari merito (conquistato sul filo di lana davanti ad altri tre concorrenti) che mette l’una accanto all’altra due ricche e interessanti cucine regionali italiane, quella toscana e quella romagnola, grazie all’interpretazione di due cuochi molto quotati, visto che Di Pirro, oltre ad un ottimo punteggio nelle principali guide dei ristoranti italiani, può fregiarsi da quest’anno anche della prima stella Michelin, mentre Trovato, nel ristorante ‘Monnalisa’ del celebre hotel cinque stelle di Cesenatico, delizia i palati di vip e gourmand italiani e stranieri.
Tutti e dieci i cuochi in gara hanno realizzato, come da regolamento del concorso, le loro proposte con l’obiettivo di valorizzare il tartufo bianco di Gubbio, prelibato fungo ipogeo al quale sono andati i complimenti unanimi dei cuochi in gara e dei giurati, trifola che non ha nulla da invidiare a quella di altri territori italiani.
La squadra delle ‘berrette bianche’ schierata ai fornelli per l’edizione 2014, oltre a Trovato e Di Pirro, era composta dai portacolori eugubini Claudio Ramacci del ristorante “Taverna del Lupo”, Paolo Pascolini del ristorante “La Cia”, Adilgerio Tosti del Park Hotel “Ai Cappuccini”, Andrea Cesari del country resort “Coldimolino” e Stefano Salvi Marchetti dell’Agriturismo Guinzano, mentre i cuochi extra-moenia erano: Filippo Scapecchi del ristorante “Vespasia” di Palazzo Seneca di Norcia (Pg), Aniello Di Lieto del ristorante “Le Colonne” del Grand Hotel Des Bains di Riccione (Rn) e Ireneusz Koniuszek del ristorante “Refektarz” dell’Hotel Zamek Ryn di Ryn (Polonia) proveniente dalla regione polacca dei Grandi Laghi gemellata con la Provincia di Perugia.
I vari piatti presentati dai cuochi in gara sono stati valutati da una giuria coordinata dal giornalista enogastronomico Claudio Zeni, composta dal presidente di giuria Alberto Schieppati (direttore di Artù), il sottoscritto per Turismo del Gusto, Fabrizio Salce (Agrisapori), Paolo Capresi (Mediaset), Sandro Capitani (Radio Rai), Rosalba Carbutti (La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno), Salvatore Marchese (Guida dei Ristoranti L’Espresso, Barolo & Co., rivista Chef), Giancarlo Colombo (Gran Maestro di Enogastronomia).
Apprezzati – durante le sessioni di gara del concorso – i vini della Cantina storica Torrevilla 1907 Oltrepò Pavese che ha messo a disposizione della manifestazione due sue eccellenze vinicole, il metodo classico Cruasé 2010 e il Brut 2009, entrambi Docg, entrambi da Pinot Nero al cento per cento. Il primo è vinificato in rosa. Entrambi stanno rivelando agli intenditori come l’Oltrepò Pavese sia la vera patria italiana del Pinot Nero, il vitigno principe per il Metodo classico italiano come lo è per lo Champagne. Perfetto il matrimonio tra il Cruasé e i piatti preparati dagli chef, a conferma che le bollicine d’Oltrepò sono davvero a tutto pasto.
Nel corso della cerimonia di premiazione, al Park Hotel ‘Ai Cappuccini’, è stato anche conferito il premio “Hanno onorato l’Umbria” a i ‘7 Cervelli’, il duo satirico perugino che ha fatto del dialetto e delle parodie di film famosi un divertente mezzo di comunicazione, capace di parlare in maniera trasversale a tutte le generazioni.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il sindaco di Gubbio Filippo Maria Stirati, l’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti e l’assessore al Turismo Lorenzo Rughi. Organizzatori, patrocinatori e sponsor del premio: Comune di Gubbio, Camera di Commercio di Perugia, Gal Alta Umbria, Gubbio Cultura Multiservizi, Park Hotel Ai Cappuccini, Mencarelli Group, Papa Tartufi, Associazione Tartufiamo, Tartufi Jimmy, Birra Flea, Cancelloni Food Service spa, La Vera Crescia di Gubbio. Tutti coordinati dalla perfetta organizzazione di Serena D’Ubaldo e Lucia Monacelli della E20Comunicazione.
Roberto Vitali