Tenuta Berroni fu costruita nel 1773 nella piana alle porte di Racconigi – località fra le più amate dai Savoia – come dimora di villeggiatura per il nobile Ignazio Bernardino De Laugier, banchiere e negoziante di origine francese (più precisamente di Barcellonette), che sposò Marguerite Clericò de Janzè da cui ebbe un figlio, Giacomo.
Colto ed interessato all’antichità, De Laugier affidò l’incarico all’architetto Rambaudi e per i decori a Giovanni Battista Borra, architetto e disegnatore di Dogliani, molto attivo anche in Inghilterra, che con molta probabilità realizzò, insieme a Benedetto Alfieri, architetto di Corte, anche alcuni interventi di restauro a Palazzo Isnardi di Caraglio in Piazza San Carlo a Torino. In qualità di disegnatore, seguì poi James Dawkins e Robert Wood in campagne archeologiche che portarono alla scoperta di Palmira e Balbech. Esperienza che, secondo la moda del tempo, si ritrova in un quadro all’interno della Tenuta, caratterizzato da uno sfondo di rovine classiche.
Circondata da uno splendido parco su cui affaccia anche la cappella privata, tuttora consacrata, il complesso architettonico dei Berroni si ispira stilisticamente agli chateaux alla francese. Al tempo isolata, nel pieno della campagna, grazie alle produzioni delle quattro cascine che si estendono simmetricamente ai lati della residenza nobiliare, era del tutto autosufficiente.
All’interno si conservano splendide decorazioni e arredi commissionati ai numerosi artisti che lavorarono all’ampliamento del Castello Reale di Racconigi, nel 1832 affidato da re Carlo Alberto a Pelagio Palagi. Tra questi spicca il mobiliere Henry Peters che realizzò gli arredi della cosiddetta Camera di Carlo Alberto, recentemente esposti nella mostra “Da Peters al Liberty” al Palazzo Reale di Genova. Le periodiche visite (durata circa 1 ora e 30) si rivelano un coinvolgente viaggio a ritroso nel tempo che inizia nel Grande Salone d’Onore su due piani il cui ornato, disegnato dal Borra, conserva gli originari stucchi di celebri decoratori comaschi e luganesi. Sala dopo sala, si ha l’impressione di entrare in una dimora in assenza dei proprietari, apparentemente usciti per fare una passeggiata. Ammirando oggetti ed accessori in grazioso disordine in ogni stanza, si colgono le abitudini, le mode ed i vezzi del tempo: dalla tavola preparata per una cena elegante, ai vestiti d’epoca appesi nelle camere da letto sino alle suppellettili della stanza da bagno …
Cornice naturale del complesso dei Berroni è il parco storico. La sua forma attuale è il risultato di successive riqualificazioni che hanno interessato l’intera Tenuta fin dai primi dell’ottocento quando Giacomo Pregliasco, illustre paesaggista di Corte, mise mano all’anonimo progetto originario rielaborandolo in forme romantiche (1819) e conferendogli quel fascino discreto che ancora oggi si apprezza durante le piacevoli passeggiate lungo le sponde del laghetto, al riparo delle alte fronde di alberi pluricentenari. Una recente pulizia radicale del parco ha messo in evidenza la grotta, il belvedere del vigneto, la darsena del laghetto con le sfingi ed altri leggiadri fabbricati presenti nei disegni di Giacomo Pregliasco.
Da sottolineare la presenza di querce, faggi ginkobiloba plurisecolari, un viale di platani occidentali, un platano monumentale di fronte alla Villa oltre a numerose ed interessanti essenze che popolano i vialetti ed i prati: stupenda la fioritura di massa dei narcisi selvatici, di violette odorose e di primule. A maggio è la volta dei mughetti e della bella collezione di peonie erbacee e più tardi delle rare peonie arboree. Tante le rose antiche inglesi e ortensie che, complice la passione della padrona di casa, aumentano di anno in anno e inebriano con il loro intenso profumo ogni angolo in cui trovano riparo.
A metà ‘800 la leggiadra residenza fu acquistata dal Conte Carlo Ceriana Mayneri padre di uno dei fondatori della Fiat – nonché trisnonno di Alessandra Castelbarco Visconti -, che ristrutturò la villa su progetto dell’architetto Conte Carlo Ceppi, ingegnere ed architetto torinese che a Torino realizzò la Fontana dei 12 Mesi nel Parco del Valentino, la facciata della Stazione di Porta Nuova e numerosi edifici privati, connotati da decori di gusto eclettico e Liberty torinese. A lui si deve la sopraelevazione di un piano della villa che, nel rispetto dello stile, ne ha reso unico l’insieme; la ristrutturazione della corte di San Giorgio e l’ammodernamento delle strutture agricole arricchite di modernissimi granai con soluzioni innovative per l’epoca.
Abitata stabilmente dalla fine degli anni ’80 dalla contessa Castelbarco, Tenuta Berroni ha avviato una significativa e costante opera di manutenzione e ristrutturazione della dimora, destinando alcune sue parti all’accoglienza di ospiti, feste, ricevimenti, eventi privati di alto livello e riprese cinematografiche.
La corte di San Giorgio, dove si trovavano le scuderie, il ricovero delle carrozze e gli appartamenti del cocchiere ripensati da Carlo Ceppi, accoglie ora la Foresteria (Casa vacanze). Due appartamenti di circa 90 mq ciascuno, composti da un ampio salotto con angolo cottura, una camera da letto con vista panoramica e un ampio bagno, arredati con gusto e pensati per accogliere soggiorni di piccoli nuclei famigliari, con particolare attenzione alla privacy e alla quiete. Un piccolo mondo a sé con accesso diretto dal parco, giardino privato con possibilità di parcheggio, un’entrata al pian terreno, una scalinata ed un corridoio che porta alle due unità.
Nell’autunno del 2019, Sándor e Michelle Gosztonyi, figli della Contessa Castelbarco Visconti, dopo un attento recupero della Cascina San Giuseppe, hanno dato vita ad Agri Berroni, agrigelateria nata dalla volontà di recuperare le tradizionali produzioni agricole delle cascine che sin dalle origini facevano parte del complesso architettonico. Oggi, grazie anche al supporto di un piccolo staff giovane e motivato, qui nascono diverse linee e tipologie di gelati artigianali mantecati e confezionati prodotti con materie prime delle dipendenze agricole della stessa Tenuta o di cascine limitrofe.
IL FUTURO DI TENUTA BERRONI
Il futuro della Tenuta è iniziato nel luglio 2020. Sándor Gosztonyi, ora impegnato in prima linea al fianco della mamma, la Contessa Castelbarco e della sorella Michelle nella conduzione della proprietà, iniziò in quei mesi l’iter burocratico necessario, con avallo ella Sovrintendenza, ad avviare il restauro delle facciate segnate dal tempo.
Terminati a fine maggio 2022, gli interventi hanno coinvolto in primis la Soprintendenza e successivamente restauratori ed artigiani accreditati presso la stessa Soprintendenza, molti dei quali attivi nel territorio racconigese.
Nello specifico, i restauri hanno consentito di mettere al sicuro la dimora da possibili infiltrazioni e ritinteggiare facciate e stucchi che ora si presentano nei colori tipici di fine 700.
Dopo la prima apertura, del 7 agosto, la dimora sarà aperta il 15 ed il 29 settembre per due visite tematiche in notturna (su prenotazione, orario unico ore 19.30). Nella luce del crepuscolo, il 15 si svolgerà NOTTURNO IN VILLA che accoglierà gli ospiti per raccontare momenti di vita della residenza, la storia di famiglia, abitudini, curiosità storiche e di stile che ne hanno accompagnato oltre due secoli di storia. Il 29, quasi a voler approfondire il tema della prima visita, DICERIE E CURIOSITA’ A TENUTA BERRONI ripercorrerà le vicende di una misteriosa e ricca contessa ed uno spendaccione impenitente, di una figlia illegittima ed un sindaco imprenditore, di due gemelli prematuri, un eroe di guerra, una sposa scambiata, …
Info costi (prenotazione obbligatoria max 20 partecipanti per gruppo) sul sito www.tenutaberroni.it/visite-guidate-ita
Appuntamento al parcheggio dell’Agrigelateria.
**Per gruppi precostituiti possono essere organizzate su prenotazione visite in esclusiva.
Una seconda fase di lavori partirà a breve grazie all’assegnamento di fondi da parte della Regione per la riqualificazione dei beni rurali vincolati. Un progetto che coinvolgerà anche altre realtà locali del territorio di Racconigi che hanno vinto il bando, così da consentire la nascita di nuove sinergie e nuovi percorsi di conoscenza del territorio.
Gli interventi riguarderanno le due torrette che affacciano sul parco della Tenuta e la Tinaia che fa parte di una delle dipendenze rurali. Il suo recupero consentirà attività didattiche ed educative che avranno come filo conduttore l’agricoltura nel territorio di Racconigi, partendo proprio dalla coltivazione della vite. Una coltura andata in abbandono ai primi del Novecento, ma che un tempo vedeva ogni famiglia contadina produrre in proprio il vino da pasto. Aspetti di vita agreste che sarà possibile riscoprire grazie a fotografie e testimonianze del tempo.
Il futuro darà anche maggiore spazio alle nuove attività agricole di AgriBerroni che dal 2019 riprendono e ampliano la tradizione locale: l’allevamento e la trasformazione del latte, la coltura delle erbe officinali e il loro uso sulla tavola, per la salute e nella cosmesi.
Dove siamo.
Da Torino: dall’autostrada A55 direzione Savona prendendo l’uscita in direzione Statale 20 per La Loggia, continuare per Carignano, da Carignano continuare verso Lombriasco, attraversare ancora Casalgrasso in direzione Racconigi e a 4 km dal paese troverete l’indicazione sulla sinistra per “Tenuta Berroni” e proseguire per “Parcheggio Arancera”.
Redazione Centrale TdG