Il turismo è diventato uno dei motori economici in più rapida crescita nel mondo negli ultimi decenni. Si stima che il settore abbia rappresentato il 10,4% del prodotto interno lordo (PIL) mondiale nel 2018, secondo i dati pubblicati dal World Travel and Tourism Council (WTTC), generando oltre 300 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Nel caso dell’Italia, il turismo rappresenta il 13% del PIL nazionale, generando più di 4 milioni di posti di lavoro legati al settore, il 14,7% dell’occupazione totale del Paese. Questi dati indicano l’importanza del turismo per l’economia e, allo stesso tempo, mettono sul tavolo le sfide che il settore deve affrontare per garantire la crescita responsabile di un modello turistico conforme agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030 (in inglese Sustainable Development Goals, SDG).
In questo quadro, il settore del Turismo Attivo si presenta come un’alternativa al modello turistico tradizionale, poiché contribuisce alla protezione e conservazione dell’ambiente, alla generazione di infrastrutture, al rilancio dell’economia nelle aree meno connesse e alla creazione di posti di lavoro di qualità.
Trasformazione del modello turistico verso la sostenibilità
Alcune delle sfide che il turismo attivo e sostenibile deve affrontare sono la preservazione e la conservazione dell’ambiente naturale, nonché la riduzione dell’impronta ecologica nello sviluppo dei servizi delle aziende del settore.
L’ecoturismo, la cui priorità è contribuire alla conservazione dello spazio naturale con un impatto positivo sulla popolazione locale, si presenta come una delle tendenze più importanti degli ultimi anni.
Bisogna stimolare e rafforzare questo rapporto diretto tra Ecoturismo e Turismo Attivo, che si presentano come due facce della stessa medaglia, mettendo in luce alcuni aspetti fondamentali per unire questi due concetti tra cui, ad esempio, le certificazioni che l’Unione Europea concede attraverso la Carta Europea del Turismo Sostenibile, la Rete dei Geoparchi, la Rete delle Riserve della Biosfera e la Rete Natura 2000.
Tendenze e opportunità del turismo attivo
La maggior parte delle aziende di Turismo Attivo svolge la propria attività in spazi dove tradizionalmente si svolgeva l’attività agricola e zootecnica, progressivamente abbandonati. Ciò ha causato una perdita di popolazione, un declino economico e spesso un deterioramento del paesaggio.
Queste aree possono essere un’opzione che risponderebbe alla crescente domanda sociale di spazi per il tempo libero e nello stesso tempo possono configurarsi come un’alternativa di sviluppo per le zone rurali, nonché per la lotta allo spopolamento.
Non c’è dubbio che il rapporto tra il Settore Primario e il Turismo Attivo sia un’opportunità, un’alternativa per attirare i turisti in questi spazi e rivitalizzare le attività economiche, funzionando come un collegamento perfetto tra i due settori. In questo senso, il turismo attivo rivaluta la gastronomia, la cultura e l’uso sostenibile delle aree rurali a rischio di spopolamento, creando una migliore distribuzione della ricchezza.
Diventa sempre più chiaro che il futuro del Turismo Attivo dipende da un impegno per la qualità, la sicurezza, la sostenibilità e l’innovazione, criteri che soddisfano la crescente domanda dei turisti che viaggiano verso destinazioni motivati dai paesaggi e dalla natura, ma anche per attività sportive e ricreative all’aperto, così come nelle destinazioni urbane, connettendosi con la cultura, la gastronomia e il patrimonio della popolazione locale.
In questo percorso, il settore del Turismo Attivo affronta una sfida importante: la ricerca dell’equilibrio tra l’impresa e la conservazione del territorio, che si presenta come fattore determinante non solo per la crescita sostenibile del settore, ma anche per il suo mantenimento nel tempo. E, in questo viaggio, è fondamentale che alla tutela dell’ambiente naturale e del patrimonio culturale si accompagni un impegno ad eliminare le barriere nelle zone turistiche, trasformando l’offerta di Turismo Attivo in un modello di business in cui prevalgono sicurezza, inclusione, accessibilità e sostenibilità.
Gli attori importanti in questo senso sono soprattutto le comunità locali, gli enti, le piccole e medie imprese del settore agricolo, enogastronomico e i gli operatori turistici che hanno fatto dell’outdoor il loro core business.
ActiveItaly, una rete di imprese nel settore del turismo attivo
A tal proposito, più di 20 tour operator del settore del turismo attivo e sostenibile (cicloturismo, trekking, arrampicata, barca a vela, ecc.) hanno deciso di creare una nuova rete di imprese dedicata al Turismo Attivo e Sostenibile.
Questa idea di collaborazione nasce all’inizio della primavera 2020, proprio in piena crisi Covid-19, dalla necessità di ripensare insieme al futuro e a come ripartire, ma non solo. ActiveItaly si propone come referente e squadra per lanciare un settore che oggi, agli occhi di tutti, risulta strategico per il futuro del turismo attivo e sostenibile in Italia non solo in ragione dei numeri, ma anche per alcune caratteristiche peculiari, quali il tipo di attività svolte – prevalentemente all’aria aperta – che permettono di rispettare più facilmente il distanziamento fisico.
Altre caratteristiche del settore da prendere in considerazione sono la destagionalizzazione, quindi l’ampliamento del periodo turistico, la redistribuzione dei flussi e la diminuzione della pressione antropica sui territori.
I viaggi attivi e sostenibili prevedono sempre un coinvolgimento fisico dell’utente attraverso un’attività all’aria aperta, contribuendo al miglioramento della sua salute psico-fisica; sono organizzati all’insegna del rispetto dell’ambiente, trattandosi molto spesso di viaggi ‘a emissioni zero’. Inoltre, valorizzano mete insolite e meno conosciute, generano un’economia diffusa, grazie anche a una filiera corta che favorisce i produttori locali e le piccole strutture ricettive; infine educano la cittadinanza verso forme di mobilità e turismo più sostenibili.
Il turismo attivo e sostenibile si sta affermando come un settore strategico sul quale occorre puntare, non solo per la crisi dovuta al Covid-19, ma anche per la crisi climatica che sta colpendo il pianeta. Occorrono misure ad hoc a sostegno degli operatori che mettano in primo piano il benessere e la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.
Il progetto coinvolge tour operator da tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia, offrendo la possibilità di conoscere i paesaggi, la cultura, la gastronomia e le tradizioni attraverso percorsi di cicloturismo, cammini, escursionismo, trekking, sci alpinismo, yoga, arrampicate, vela, surf, windsurf, canottaggio, kayak…l’elenco è lunghissimo.
La rete di imprese si propone altresì come interlocutore e referente del settore per un dialogo proficuo e costruttivo con gli enti e le autorità competenti per la promozione del territorio, la tutela dell’ambiente e la rivalorizzazione delle piccole realtà che rendono il nostro paese unico.
Silvia Donatiello