La zona di produzione del “Moscato di Canelli” o, più semplicemente, “Canelli”, è caratterizzata da particolari condizioni geografiche e climatiche che influenzano la coltivazione di questo vitigno pregiato. L’evoluzione storica della viticoltura nella regione di Canelli ha plasmato l’identità del Moscato nel corso dei secoli. Il vitigno Moscato Bianco, coltivato con tecniche tradizionali, dà vita a vini distintivi come il Canelli DOCG e la sua versione Riserva.

Questi vini presentano un profilo organolettico unico e si prestano ad abbinamenti gastronomici raffinati. Per esplorare più a fondo le caratteristiche e il fascino di questa rinomata denominazione bisogna partire dalla definizione geografica e dalla delimitazione della zona del Moscato di Canelli, che è definita geograficamente come un’area circoscritta situata in Piemonte, ma specificamente delimitata attorno alla città di Canelli, caratterizzata da terreni collinari e da un clima favorevole alla coltivazione di uve Moscato. La denominazione geografica di questa zona è essenziale per garantire la qualità e l’autenticità del vino in essa prodotto. La precisione nella delimitazione geografica assicura che solo le uve coltivate in quest’area possano essere utilizzate per la produzione del pregiato Moscato di Canelli DOCG, preservandone le caratteristiche distintive e la tradizione vinicola locale.

Le caratteristiche geologiche e climatiche che influenzano la coltivazione del Moscato nella zona del Canelli sono cruciali per la produzione di questo pregiato vino. Il terreno calcareo della regione fornisce un eccellente drenaggio, essenziale per evitare ristagni d’acqua dannosi alle radici della vite. Inoltre, il clima mite della zona, con inverni non troppo rigidi e estati calde ma non eccessivamente torride, favorisce lo sviluppo equilibrato delle uve. Le colline circostanti proteggono i vigneti dai venti freddi eccessivi, creando un microclima ottimale per la crescita del vitigno Moscato Bianco. Queste condizioni geologiche e climatiche uniche conferiscono al Moscato di Canelli le sue caratteristiche distintive, come la freschezza e l’aroma fruttato che lo rendono così apprezzato dai consumatori.

Nella zona di Canelli, l’evoluzione storica della coltivazione del Moscato è stata caratterizzata da una lunga tradizione vitivinicola. Le radici di questa pratica risalgono a secoli fa, quando i primi viticoltori iniziarono a coltivare il terreno ricco e fertile della regione. Nel corso del tempo, la viticoltura si è sviluppata e perfezionata, con una crescente attenzione alla qualità del Moscato prodotto. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla passione dei produttori locali, il Moscato di Canelli ha guadagnato fama a livello nazionale e internazionale. Questo vino dolce e aromatico ha conquistato il palato di molti intenditori, diventando un simbolo della tradizione vinicola piemontese.
Il Moscato Bianco è un vitigno aromatico tipico della zona del Canelli, noto per i suoi grappoli grandi e allungati con acini sferici di colore giallo dorato e dal sapore spiccatamente intenso, aromatico tipico del moscato.
Le tecniche di coltivazione di questo vitigno includono la potatura corta, l’impiego di sostegni per i tralci e una cura particolare nella gestione dell’umidità per prevenire malattie fungine. La vendemmia del Moscato Bianco avviene manualmente per garantire la massima integrità degli acini, solitamente tra settembre e ottobre a seconda delle condizioni climatiche. Questo vitigno richiede attenzione costante durante il processo di maturazione per preservare il profilo aromatico unico che caratterizza il vino Moscato di Canelli DOCG.
Il profilo organolettico del Canelli DOCG e della sua versione Riserva si caratterizza per un colore giallo paglierino brillante, con riflessi dorati più intensi nella versione Riserva. Al naso, si riconoscono sentori intensi di fiori bianchi, salvia, pesca bianca e miele, che si arricchiscono di sfumature più complesse e avvolgenti nella tipologia Canelli Riserva per cui, con affinamenti oltre i 4 anni, i profumi si fanno più complessi e interessanti e compaiono sensazioni di piante balsamiche e aromatiche fino ad arrivare ad accenni di idrocarburi, che tornano importanti nelle sensazioni retro-olfattive. In bocca, entrambe le versioni presentano una piacevole freschezza, accompagnata da una dolcezza equilibrata e una leggera nota frizzante. Il retrogusto è persistente e armonico, con la Riserva che si distingue per una maggiore complessità e rotondità. Gli abbinamenti consigliati comprendono formaggi erborinati, dessert a base di frutta fresca o pasticceria secca ma, per piacevoli sensazioni provocanti di armonioso contrasto, è da provare con del buon prosciutto crudo, o un gorgonzola naturale o anche una Robiola di Roccaverano Dop leggermente stagionata

Nella versione Riserva sposa perfettamente formaggi stagionati ed erborinati, salumi, foie gras, anguilla alla brace, risotti e primi con interpretazioni gourmet.
Recentemente questo delizioso vino è stato protagonista di una Masterclass a cura dell’Associazione Produttori Moscato di Canelli che ha presentato a ristoratori e giornalisti una verticale di più annate fino alla 2014, condotta da Davide Canina, sommelier e produttore, e da Gianmario Cerutti, Presidente dell’Associazione.

La scelta degli abbinamenti tra il Canelli e i piatti salati si basa su un approccio che mira a esaltare le caratteristiche sensoriali di entrambi, creando armonia e bilanciamento nei sapori. La filosofia dietro a queste combinazioni si concentra sull’accostamento equilibrato di gusti, texture e profumi, cercando di valorizzare le peculiarità di ciascun elemento. I vini, per la loro complessità aromatica si prestano ad essere accostati a piatti salati in grado di valorizzarne le note fruttate, aromatiche e floreali, senza sovrastarne la delicatezza. L’obiettivo è creare un’esperienza gastronomica che coinvolga tutti i sensi, dalla vista al gusto, passando per l’olfatto e il tatto. La scelta dei piatti salati da abbinare ai vini Canelli richiede quindi una attenta valutazione delle caratteristiche di entrambi gli elementi, al fine di garantire un matrimonio armonioso che soddisfi il palato e lasci un ricordo sensoriale duraturo.
Il Canelli 2022, è stato proposto in abbinamento con “Battuta e uovo confit al Canelli”. La freschezza e la complessità aromatica di questo vino si sposano perfettamente con la delicatezza della battuta e la cremosità dell’uovo confit, creando un equilibrio gustativo sorprendente.
Il Canelli del 2021 è stato “sposato” alla perfezione con la “Sarda in saor al Moscato di Canelli e acciuga fritta”. L’acidità controllata del Canelli del 2021 contrasta in modo elegante con la dolcezza agrodolce della sarda in saor, mentre l’acciuga fritta aggiunge una nota croccante e sapida al piatto. L’annata 2020 del vino Canelli è stata abbinata al “Tramezzino canellese con pollo e salsa bernese”: un tramezzino farcito con pollo delicato e avvolto da una ricca salsa bernese, che conferisce cremosità e sapore. Il Moscato ha valorizzato le note aromatiche del pollo e ha bilanciato la cremosità della salsa con la sua freschezza e leggera acidità.
L’esperienza sensoriale legata al Canelli 2018 con “Fregola ai frutti di mare, bisque e zafferano” si è rivelata un connubio raffinato e equilibrato di sapori. La mineralità e la freschezza del Canelli 2018 si sono integrate perfettamente con la delicatezza dei frutti di mare, mentre il sapore intenso della bisque ha aggiunto profondità al piatto. Il tocco aromatico dello zafferano, che è una delle note terziarie del Canelli evoluto, ha completato l’esperienza sensoriale, conferendo al tutto una nota elegante e avvolgente.
Questi momenti di degustazione, a cura dell’Associazione Produttori Moscato di Canelli, sono necessari e di assoluto interesse per far meglio comprendere la diversità che si può trovare tra un ottimo Moscato e un Canelli invecchiato perché, con l’affinamento, quest’ultimo evolve con aromi di frutta matura e candita, vegetali e minerali e nel tempo le note aromatiche floreali-fruttate fresche lasciano spazio a quelle di idrocarburi, spezie fresche, balsamiche a dimostrazione di come anche qui sia fondamentale dare valore al tempo perché il tempo, a sua volta, restituisca valore.
ASSOCIAZIONE PRODUTTORI MOSCATO DI CANELLI
Paolo Alciati