
Nel mare magnum delle pizzerie torinesi specializzate nelle variegate proposte del disco di pasta più famoso e amato al mondo e, più o meno rigorosamente, suddivise in tradizionali, al padellino, napoletane, romane, maki (roll di pizza farciti), gourmet – e la sua variante “nuvola” – si è aggiunto da poco più di un anno un bel locale nel quartiere San Salvario, il quartiere fulcro della movida del capoluogo piemontese.
Nato dalla fervida mente di tre giovani laureati, “Fermento Care & Passion” – questo è il nome della pizzeria – presenta una gran bella proposta di pizze tradizionali o gourmet con l’ottima possibilità di scelta dell’impasto: la base classica, con cornicione, o la nuvola, alta, croccante all’esterno e morbida all’interno.
Gli ingredienti utilizzati sono tutti di alta qualità e all’assaggio si sente davvero la differenza di gusto. Interessante è la proposta della “PIZZA MAKI”, croccanti e stuzzicanti roll di pizza farciti con stracciatella di burrata, salsiccia cruda di Bra e granella di nocciola oppure con crema di patate, porchetta di Ariccia e cipolla caramellata o ancora con crema di melanzane, fiordilatte di Agerola, zucchine e peperoni.
Il menù è riportato sulle tovagliette di carta e gli originali nomi dati alle pizze fanno intuire la predilezione dei tre ragazzi per il gioco degli scacchi e per i viaggi: ARROCCO, DIFESA FRANCESE, CARO-KANN sono i nomi delle mosse di apertura o di difesa negli scacchi, ROUTE 66 richiama lunghi percorsi in moto sulle strade della California, COMUNA 13 è un quartiere di Medellin, un tempo pericolosamente off-limit e ora molto in voga, OVERBOOKING è una situazione legata ai viaggi o agli hotel che in realtà non vorremmo mai subire.
Curioso è anche HALLEY-OOP, ossia una schiacciata spettacolare nella pallacanestro. E sempre dal basket prende spunto RED HOOK.
Gli ingredienti sono insoliti negli abbinamenti, ma il risultato finale è da golosità pura. La RED HOOK appena citata è fatta con stracciatella di burrata, prosciutto crudo di Parma stagionato 24 mesi e confettura di fichi…e ovviamente riporta ad uno dei più classici e amati piatti estivi; la GRANDE SLAM è guduriosa, con porchetta di Ariccia, patate al forno e maionese agli agrumi e il pensiero va alle tipiche “fraschette” dei Castelli Romani, le originali osterie che si trovano tra Ariccia e Frascati.
Sarà per la nostra passione per quell’incredibile poeta che è Fabrizio De Andrè, e anche per il sapore intenso e sapido delle acciughe, ma una delle pizze che, senza esagerare, ci ha fatto letteralmente sognare è la CRÊUZA DE MÄ, una croccante e leggerissima “nuvola” con pomodoro, deliziosi filetti di acciuga, pomodorini confit, origano, tante olive taggiasche e profumatissime gocce di olio evo al basilico sparse un po’ dappertutto invece delle classiche due o tre foglioline. Lo confessiamo…mordendola abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo immaginati nei caruggi di Genova, in quelle strettissime viuzze pervase di multietnici odori che sanno di “cose da beive, cose da mangiä, frittûa de pigneu, giancu de Purtufin”.
Come dite? Ci vuole così poco a soddisfarci? No, ci vogliono delle cose buone e fatte bene, anche se semplici. E Simone, Emanuele e Lorenzo le pizze buone le sanno fare, con “cura & passione”, proprio come recita il loro claim.
Una nota positiva anche sulle ottime birre, proposte sia alla spina sia in bottiglia, e sono prodotte da un birrificio artigianale di Collegno (TO).
E dato che siamo in tema, chiudiamo con qualche curiosità.
Il 17 gennaio è la Giornata Mondiale della Pizza che, tra l’altro, è anche il piatto più fotografato al mondo.
La prima citazione della parola “pizza” non avvenne a Napoli, come si può essere portati a pensare, ma in un contratto di locazione del 997, conservato nell’archivio storico della Cattedrale di Gaeta, in cui il Vescovo chiedeva per l’affitto di un mulino, ogni anno a Natale “duodecim pizze” (dodici pizze), una spanna di maiale e un rognone e a Pasqua “duodecim pizze” e un paio di polli.
La pizza venne apprezzata anche da Casa Savoia tanto che nel 1889, proprio in onore della moglie del Re d’Italia Umberto I, la regina Margherita (colei che, riprendendo un tormentone conosciuto da tutti, “mangiava il pollo con le dita”), il pizzaiolo Raffaele Esposito della pizzeria “Pietro… e basta”, oggi “Pizzeria Brandi”, creò la “Pizza Margherita”, rappresentando i colori della bandiera italiana con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro ed il verde del basilico.
Oltre alla paternità, l’Italia ha il record mondiale della pizza più lunga: una Pizza Margherita di ben 1.853,88 metri e larga 50 cm. ha conquistato il Guinness World Record e non poteva che essere realizzata a Napoli, sul lungomare Francesco Caracciolo il 18 maggio 2016, con il contributo di oltre 250 maestri pizzaioli.
Last but not least, il 7 dicembre 2017 “l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità e iscritta nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.
Qui trovate il menù: https://www.turismodelgusto.com/wp-content/uploads/Menu-Fermento.pdf
FERMENTO CARE & PASSION
- Via Belfiore, 11/A – Torino
- Tel. 011 0413998
- www.fermentocarepassion.com
Paolo Alciati & Enza D’Amato