La storia di Torino è indissolubilmente legata a quella della nascita dell’aperitivo, vero e proprio rito che si fa risalire al 1786 quando Antonio Benedetto Carpano, miscelando erbe e spezie con il vino moscato, inventò il Vermouth nella sua bottega di fronte a Palazzo Reale e, sicuro della bontà del nuovo prodotto, ne inviò una cesta al re Vittorio Amedeo III.
In omaggio all’aperitivo sabaudo e alla storia della città Ivan Alizzo, barman di Platti – uno dei locali storici più suggestivi d’Italia con i suoi saloni Liberty risalenti al 1875 – ha creato due nuovi cocktail: Conte Verde (nelle due versioni alcolica e analcolica) e Conte Rosso.
Entrambi i cocktail sono creati per esaltare i sapori e gli ingredienti che fanno parte della storia enogastronomica del Piemonte: la menta di Pancalieri, il Vermouth, i marron Glacé.
CONTE VERDE come il colore della menta – è un omaggio alla straordinaria erba officinale che venne portata per la prima volta in Italia proprio a Torino, a Pancalieri, nella prima metà dell’800 e dalle cui foglie Ivan Alizzo ricava uno speciale sciroppo di menta di Pancalieri aggiungendo basilico e olii essenziali al limone.
La versione analcolica di Conte Verde è una bibita fresca e dissetante tipica del Piemonte.
Nella sua versione alcolica è un drink a base di Italian Vodka, prodotta a Castelnuovo Don Bosco, miscelata con sciroppo di menta di Pancalieri, Rosolio Italicus, il cui sentore di bergamotto ben si sposa con gli olii essenziali dello sciroppo, e acqua tonica.
Conte Verde è dedicato ad Amedeo VI di Savoia, soprannominato il Conte Verde (Chambéry 1334 – Santo Stefano di Campobasso, 1383), valente comandante ed abile uomo di stato. Al conte è dedicata la statua situata al centro di Piazza Palazzo di Città, davanti all’attuale Comune di Torino, inaugurata solennemente nel 1853 che lo raffigura durante la vittoriosa battaglia contro i Turchi.
CONTE ROSSO è un cocktail a base di Vermouth rosso italiano antica formula – noto per il suo colore rosso intenso – Gin Villa Ascenti, Bitter Riserva Premium e velluto di marron glacé.
È dedicato al figlio primogenito di Amedeo VI, Amedeo VII di Savoia (Castello di Avigliana 1360 – Castello di Ripaglia 1391), detto il Conte Rosso per via del suo colore di capelli o, come altri storici pensano, poiché nel 1383, mentre era impegnato nelle Fiandre in una campagna militare in difesa del duca di Borgogna, alla notizia della nascita del proprio primogenito abbandonò il lutto per la morte del padre a favore di abiti rossi per festeggiare.
La storia del locale inizia nel 1870 quando nella prima capitale d’Italia apre la liquoreria “Principe Umberto”, poi rilevata da Ernesto e Pietro Platti e ribattezzata Caffè Platti nel 1875.
Il locale è il simbolo di tre epoche: la sala pasticceria, con il ricercato arredo Luigi XVI della ditta Valabrega, illuminata dai grandi lampadari originali e i soffitti a stucco di disegno barocco e tinte pastello che si riflettono negli specchi dalle cornici dorate; la sala caffè con il banco bar Anni ’20 e il soffitto a stucchi di disegno barocco e tinte pastello; la sala con spunti Decò e accenni razionalisti creata dopo il 1930.
Platti è un’istituzione torinese, punto di riferimento sociale e culturale per tutto il corso del ‘900. Le sue sale Liberty erano il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi. È d’innanzi alle sue vetrine che, nel novembre del 1897, venne fondata la Juventus FC.
Oggi il locale fa parte del gruppo torinese Gerla 1927.
Dalla colazione alla cena Platti offre il meglio della tradizione torinese sabauda, dal bicerin alla pasticceria mignon al tramezzino, in un’atmosfera affascinante.
La colazione da Platti è un rito per tutti i torinesi: al bancone o seduti agli eleganti tavolini in marmo si possono gustare oltre 20 tipi diversi di lievitati, in abbinamento a caffè, cappuccino o al classico Bicerin, la bevanda torinese composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte tanto amata dai turisti.
Decisamente imperdibile, oltre che storica specialità della città, la piccola pasticceria. Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon che solo a Torino si fanno così: piccolissimi concentrati di dolcezza firmati dalla pastry chef Evi Polliotto. Specialità della casa la storica Torta Platti, un tripudio di cioccolato la cui ricetta è rigorosamente segreta.
Autunno in pasticceria fa rima con castagne e, in soprattutto in Piemonte, con i marron glacé.
Un marrone sciroppato ricoperto da una glassa di zucchero: è questa la celebre ricetta del dolce tipico dell’autunno piemontese.
Da Gerla 1927 si possono trovare i marron glacé artigianali preparati seguendo la ricetta tradizionale. Tutta la lunga lavorazione avviene nei locali del laboratorio in via Giotto 43 e ha inizio con un’attenta ricerca della materia prima: i marroni selezionati provengono unicamente dalla Valle di Susa e dalla Valle Pesio e devono essere di media dimensione, per rimanere morbidi all’interno e croccanti all’esterno.
Queste castagne glassate da Gerla 1927 sono diventate anche le protagoniste assolute di una torta, Per Elisa, che viene realizzata in dimensione classica o mini cake. Anche questa creazione è firmata dell’Executive Pastry Chef della pasticceria torinese, Evi Polliotto: un cake fatto con crema di marron glacé, marron glacé in pezzi, gelée di cassis (una varietà di ribes nero selvatico) profumato con del gin, guarnito con dei marron glacé in pezzi e una ganache montata con panna, cioccolato bianco e vaniglia, e per finire crema di marroni.
Autentico vanto del locale la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che vedono i loro natali proprio a Torino. Da Platti se ne possono assaggiare più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi, senza dimenticare quelli che omaggiano le specialità piemontesi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde, salsiccia di Bra…
Il pranzo è servito nelle sale del ristorante al primo piano con una scelta a la carte firmata dallo chef stellato Fabrizio Tesse.
Gli amanti del tè sono invitati al nuovo appuntamento pomeridiano del locale: l’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda. Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo… Oltre 12 diverse qualità di tè da tutto il mondo firmate Damman, rigorosamente in foglia, preparate a regola d’arte e servite in abbinamento alla piccola pasticceria secca e ai tramezzini salati serviti sui vassoi d’argento.
La giornata da Platti si chiude infine con l’aperitivo sabaudo con i cocktail preparati dal barman Ivan Alizzo tra cui i nuovi Conte Verde e Conte Rosso, vino e champagne.
IVAN ALIZZO è nato nel sud delle Eolie, a Salina, ama richiamare nei suoi drink i profumi e i sapori della sua isola. Inizia a soli 15 anni la carriera a Salina fino a diventare barman del resort 5 stelle Capo Faro e successivamente ricoprire il ruolo di capo barman Da Alfredo, famosissimo locale dell’arcipelago. Lavora in Italia e in Spagna prima di approdare a Torino, prima collaborando con chef emergenti per abbinare i cocktail ai loro piatti e poi da Platti, dove oggi ricopre il ruolo di capo barman.
Caffè Platti
- Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino
- www.platti1875.com
Le Pasticcerie Gerla 1927 in Torino
- PASTICCERIA GERLA 1927 – Corso Vittorio Emanuele II 86
- CAFFETTERIA GERLA – Corso Vittorio Emanuele II 88
- PASTICCERIA CAFFETTERIA LA CROISETTE di GERLA 1927, C.so Alcide De Gasperi 19/H
- PASTICCERIA CAFFETTERIA GERLA 1927 LAGRANGE, Via Lagrange 34/H
Redazione Centrale TdG