Tradizione e innovazione, sapori antichi e nuovi conditi con arte e fantasia, ecco il tema della terza edizione di ORO D’ARGENTA, la gara che vede ai fornelli gli studenti di alcune delle più prestigiose scuole di cucina in Italia.
Argenta è una deliziosa cittadina nella provincia di Ferrara, una zona dove la tradizionale simpatia emiliana e l’incomparabile ospitalità romagnola si sono fuse per accogliere otto istituti culinari provenienti dalla Sardegna, Sicilia, Lazio, Lombardia e Emilia Romagna, impegnati in una durissima competizione di cui ho avuto l’onore di essere in giuria insieme a Roberto Gatti, Dante Basile, Athos Migliari, Giovanni Torrente e il presidente Edoardo Raspelli.
Molte le presenze illustri: Chiara Maci, Filippo La Mantia, Igles Corelli. Lo show si è aperto con la Scuola Pellegrino Artusi di Riolo Terme, Ravenna e il suo coniglio sorprendentemente accoppiato a una mousse di pere che ha ‘infastidito’ alcuni giudici più tradizionali, ma che personalmente non ho odiato, in fondo la scuola porta il nome di Artusi, il più grande ricercatore e innovatore della cucina italiana… (foto 1)
La scuola di Malatesta di Rimini ha servito un pollo ripieno con salsa di mirtillo che è andato dritto alla finale (foto 2)
Grazie al suo sgombro marinato, Pietro Piazza a Palermo, ha vinto il premio Golden Wine per la migliore combinazione di piatto e vino, sponsorizzato da Tenute Garusola. (foto 3)
Il team Amerigo Vespucci a Roma, ha lanciato il piatto ‘444 chilometri’, cioè la distanza tra Roma e Argenta, nome azzeccato per dei gnocchetti alla romana non molto convincenti. (foto 4)
Ipsia Ferraris di Carbonia-Iglesias, ha sorpreso con pasta fresca di kamut, mousse di fiori di zucca, parmigiano, cipolle caramellate e bottarga arancio, (foto 5) mentre Ipssar di San Pellegrino Terme Bergamo ha optato per coniglio locale e couscous. (foto 6)
L’Istituto Remo Brindisi di Comacchio, Ferrara, ha glorificato un proprio tesoro locale: l’anguilla, qui servita con couscous d’arancia e pancetta fritta, ottenendo il mio voto più alto… e i premi per la migliore presentazione e il premio del pubblico. (foto 7)
Su tutti ha vinto l’Istituto Tonino Guerra di Cervia, Ravenna, che, grazie al suo piatto di germano con mandorle, pomodori secchi, parmigiano, purè di patate, schiuma di mirtilli e cialda croccante, sarà ospite dello spettacolare Cous Cous Fest 2017 a San Vito Lo Capo, Sicilia dove avrà l’opportunità di incontrare importanti chef internazionali. (foto 8)
La gara, brillantemente presentata dal divertente attore-chef Andy Luotto e dall’incantevole Eliana Chiavetta, (foto 9) è stata l’occasione per scoprire i sapori delle valli del Parco del Delta del Po, patrimonio Unesco, ricche di pesce, selvaggina e per conoscere alcune eccellenze agroalimentari del territorio: la vasta gamma dei Bia CousCous, i prodotti della Coop Giulio Bellini, i vini della di Tenuta Garusola del Consorzio Bosco Eliceo, le farine di Sima, le linee alimentari di pregio del gruppo Ecu Discount che per questa edizione ha aderito con slancio al progetto Oro d’Argenta, le patate e le cipolle di Ruggiero Spa e la spettacolare frutta di Spreafico.
Gran finale con un idolo locale, il nativo Chef Igles Corelli. Il suo piatto era una variopinta composizione colorita di couscous di carote, aloe vera, cavolo, ecc.
Un piatto carnevalesco che mi ricordava certi tessuti Missoni, la tavolozza di Gustav Klimt e le pennellate di Jackson Pollock.
Il sapore? Uno scherzo di Carnevale! (foto 10)
Testo e foto di Cesare Zucca